Devozione alla Santa Vergine
Vi è uno straordinario giardino di pruni a Bra in provincia di Cuneo che fiorisce in inverno da quando la Madonna apparve ad una giovane madre in attesa salvandola da malintenzionati ed aiutandola nel parto.
Tra l’antico ed il nuovo Santuario della “Madonna dei fiori” di Bra, al termine di un lungo viale di olmi e platani, si trova un giardino di pruni selvatici che fioriscono ogni anno in pieno inverno. La tradizione fa risalire questo prodigio al 29 dicembre 1336, quando la Vergine apparve in protezione della giovane sposa Egidia Mathis, prossima a diventare madre, insidiata da due soldati.
Costoro appartenevano alle compagnie di ventura che in quella prima metà del secolo XIV° devastavano il Piemonte; si trattava di due capitani stranieri, uno inglese e uno tedesco, che nella regione braidese facevano gara a chi più si dimostrava crudele. Le cascine venivano depredate senza pietà, i paesi messi a taglia continuamente, i ragazzi rapiti per farne dei briganti e le ragazze ridotte spesso a piangere il loro passato. Egidia, ogni sera, verso il crepuscolo, dalla sua casa si recava a portare latte e uova ad una famiglia benestante dei dintorni, e doveva per forza passare davanti al corpo di guardia dei soldati di ventura. Lazzi, complimenti grossolani l’accoglievano sempre, ma ella proseguiva il suo cammino senza rispondere. Però era troppo desiderabile, tanto che due di quegli eroi da strapazzo e da galera, dopo averla adocchiata più volte e dopo aver ben studiato il suo itinerario, decisero di compiere ai danni di Egidia una certa amorosa prodezza.
Gravava sulla terra un’atmosfera pesante, nebbiosa, e i due soldati di ventura si appostarono dietro alcuni cespugli sorgenti sul cammino della bella sposa. Passò un po’ di tempo, ed infine un rumore si fece sentire.
– Eccola che viene!
– Tu l’afferri, ed io…
– Abbiamo giuocato ai dadi stamane a chi tocca, dunque…
– Tanto ce n’è per tutti! – e una risata sommessa ma volgare finì il breve dialogo furfantesco.
Un pilone sorgeva a pochi passi ed uno dei due soldati vi si appiattò vicino. Egidia cantarellando intanto si avvicinava sempre più, pensando forse alla gioia del maritale ritorno; ma improvvisamente due braccia di ferro la strinsero ed una barba irsuta le sfiorò le morbide guance. Un grido soffocato, qualche stretta violenta, un divincolarsi impetuoso, ed Egidia cadde a mani giunte davanti al pilone, dove una Madonna bizantina era dipinta con arte singolarmente primitiva.
– Maria Vergine Santissima, aiutatemi voi…! –
– Lascia stare la Madonna che a te ci penso io, bellezza! –
E le braccia già stavano per stringere meglio la donna, quando il miracolo si compì.
Il ciuffo di aridi cespugli s’illuminò improvvisamente e parve tutto fiorito; il pilone fu avvolto da un raggio scendente dal cielo, e i due birbanti, lasciata la preda intatta, si diedero a fuga precipitosa verso il corpo di guardia o verso l’inferno. Egidia rinvenne, e si vide daccanto una Dama sfolgorante di luce che la stava rassicurando; nella nicchia del pilone la pittura bizantina non c’era più. Scomparve poi anche la Dama, ma tutta la campagna rimase d’attorno miracolosamente in fiore, come se non fosse dicembrina quella sera straordinaria.
Egidia avrebbe voluto fare delle domande alla signora, ma si accorse che stava per partorire anticipatamente, ed allora si ricoverò alla meglio fra i prugnoli, dove diede alla luce un bambino. Poiché faceva molto freddo, cercava di riparare il figlio fra le sue braccia, quando le si avvicinò nuovamente la Signora e, confortandola, le porse delle candide fasce per coprire il bambino. Egidia le prese e fasciò il bambino. Guardandosi poi attorno si accorse che i pruni, in mezzo ai quali era apparsa la sua soccorritrice, erano miracolosamente fioriti.
Allora capì che ella era la Madonna.
Egidia Mathis tornò a casa, raccontò l’avvenuto, e il pievano del paese interpretò l’apparizione come quella della Vergine: i cespugli attorno al pilone intanto erano ancora tutti fioriti, quasi per confermare che la donna non aveva davvero sognato. Da allora ogni inverno si ripete il misterioso sbocciare del biancospino della Madonna, in anticipo di tre mesi.
Una curiosità: ancora oggi è in uso portare alla Madonna dei Fiori il fiocco dell’annuncio di nascita dei bambini che si vogliono consacrare alla Madonna.
La fioritura di fine dicembre è spesso anticipata da un’altra, altrettanto puntuale, per la Festa dell’Immacolata. La festività era celebrata nei secoli molto prima della promulgazione ufficiale del dogma, perché molto cara alla fede popolare. La cronaca Braidense segnala solo tre defezioni: gli inverni del 1914 e del 1939, vigilie della prima e della seconda guerra mondiale. La mancata fioritura si sarebbe rilevata, tramite gli avvenimenti successivi, funesto presagio e severo monito. La fioritura mancò, per la prima volta dopo cinque secoli, anche nel 1877: in dicembre era entrato in agonia Pio IX, il Papa che promulgò il dogma dell’Immacolata Concezione. I primi fiori invernali apparvero all’improvviso solo il 20 febbraio 1878, giorno di elezione di Papa Leone XIII. Il nuovo Pontefice si sarebbe rilevato un fervido apostolo del culto Mariano e del Santo Rosario. Con le sue date di fioritura e di mancata fioritura il mistero che governa impercettibilmente il pruneto sembra voler lanciare precisi messaggi: dopo quello della Vita, quello della Pace. Una fioritura estemporanea coincise stranamente con la caduta del muro di Berlino, nel novembre 1989. Il Rettore del Santuario, Don Michele Germanetto, ricorda con quanta trepidazione era attesa la fioritura, che poi si verificò, ai tempi della guerra del Golfo.
La devozione popolare, portò nei secoli all’edificazione di due santuari, uno accanto all’altro. Nel 1626 sorse il Santuario Vecchio ed accanto, nel 1933, il Santuario Nuovo.
Fiorirà anche il 29 dicembre di quest’anno il “roveto” di Bra? Verrebbe da dire: se ce lo meritiamo. Molti sono all’opera per la pace e la Fede. Pure la scienza è sempre all’opera per trovare al prodigio di Bra una spiegazione finora sfuggente: anche perché il pruno sembra fare di tutto per mostrarsi bizzarro. Normalmente i pruni spinosi fioriscono in primavera, per non più di 15 giorni: anche il singolare giardino del Santuario fiorisce normalmente in marzo – aprile. Solo i fiori primaverili sviluppano frutti; la fioritura invernale, quindi, oltre che impossibile per la normale fisiologia del pruno, è dispendiosa ed inutile. Ma il pruno non ci fa caso: nella sua storia, ha dato ben altri esempi di prodigalità, legati alla vita della Chiesa.
Nell’inverno 1898-1899 la fioritura si protrasse per 3 mesi, in coincidenza con l’Ostensione a Torino della Sacra Sindone. In quell’occasione fu scattata dall’avvocato Secondo Pia la famosa fotografia che mostra sul negativo il Volto impressionante su cui tanto ancora si discute. La prima Ostensione televisiva della Sindone, in 23 novembre 1973, è accompagnata da una fioritura proseguita fino al marzo ’74. L’inverno seguente, 1974-1975, vede anch’esso una fioritura ininterrotta di 5 mesi: il Santuario è stato indicato tra quelli in cui è possibile acquistare il Giubileo. Così ancora per l’Anno Santo della Redenzione (inverno 1983-1984) e per l’Anno Mariano (inverno 1987-1988). L’inverno dell’Anno Giubilare non ha fatto eccezione, anche se i fiori, comparsi da novembre a marzo, non sono stati abbondantissimi. Un evento riguarda in particolare i Milanesi. La capacità di fiorire in inverno è conservata dalle piante trasportate altrove, purché provenienti dal pruneto del Santuario. Il cardinale Schuster, in qualità di Arcivescovo di Milano, ricevette in dono un arbusto dal Direttore della Pia Società di S. Paolo di Alba per il giardino dell’Arcivescovado. Qui, presso piazza Fontana, il pruno fiorì ogni anno a dicembre.
Nell’Anno Santo 1950 fiorì tutti i mesi, un ramo dopo l’altro. Quando il successore, cardinal Montini, fece asfaltare il piccolo giardino, la pianta fu portata al Santuario Madonna del Bosco di Imbersago, tanto caro al cardinale Schuster. Negli anni se ne è però persa traccia. L’attuale rettore, don Ambrogio Colnago, indica invece una vetusta pianta di rose accanto ad una statua della Vergine, in fiore per tutto l’anno in modo alquanto innaturale.
Studi scientifici sulla fioritura impossibile di Bra sono stati compiuti fin dal 1700 presso l’Orto Botanico dall’Università di Torino. Nel 1882 il professor Giuseppe Lanvini dichiarava che “il fenomeno trascende le leggi fisiche e biologiche”, confermando lo stesso parere emerso nel 1817 da Lorenzo Roberto, chimico ed agronomo di Alba. Il responso resta immutato nel ‘900 da parte di svariati ricercatori, malgrado la scienza compia continui progressi.
Nel 1974 Franco Montacchini, in seguito Direttore dell’Orto Botanico, diagnostica.
“La pianta ha perduto il normale termoperiodismo, cioè l’induzione delle gemme da fiore, determinata di solito dal periodo di freddo invernale e dal successivo rialzo termico in primavera. Bisognerebbe stabilirne la causa “.
Uno dei più famosi botanici italiani, il professor Augusto Béguinot, dopo accurate comparazioni delle analisi chimiche compiute su pruni ordinari e sul pruno straordinario (risultate identiche) esclude che la fioritura di dicembre sia dovuto
“ad una qualità specifica che si possa chimicamente constatare”.
Con umiltà conclude:
“Come scienziato non conosco e non uso la parola miracolo, ma appunto come scienziato debbo dire che le leggi naturali che intessano la vita dei pruni spinosi non sono sufficienti a spiegare lo straordinario fenomeno della fioritura. Agisce dunque su questa pianta una forza che debbo dire di non conoscere e di non poter trovare. La chiamino forza extranaturale o soprannaturale io come scienziato mi fermo dinanzi al fatto e dico: non so”.
L’impatto con il mistero è sempre sconvolgente. Tra i visitatori celebri don Michele Germanetto ricorda, con un guizzo divertito negli occhi, Vittorio Sgarbi, portato da gente del posto a vedere l’incredibile qualche inverno fa.
PREGHIERA ALLA MADONNA DEI FIORI DI BRA
Santissima Vergine Maria,
Madre di Gesù,
che vi degnaste dar segno
della vostra celeste protezione
col far fiorire ogni anno,
presso il Vostro Santuario,
nei giorni più invernali,
selvatiche pianticelle,
deh! Voi prediletto fiore del cielo,
fate che nello sterile nostro cuore
spuntino i fiori delle virtù a voi più care,
con le quali possiamo qui in
terra maggiormente piacere al Vostro Figlio ed a Voi,
per farVi un giorno bella corona
nella celeste patria. Amen
Vergine dei Fiori Patrona di Bra prega per noi!
VIDEO DOCUMENTARIO:
FONTI:
http://www.mariadinazareth.it/apparizione%20bra.htm; http://www.santuariomadonnadeifioribra.com/la-preghiera-alla-madonn...; https://biscobreak.altervista.org/2013/12/madonna-dei-fiori-di-bra/.
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