La Madonna del Giorno (20 Giugno 1104) – MADONNA DELLA CONSOLATA, Torino, Piemonte, Italia

LA STORIA

L’icona si trova nel più importante santuario della città e dell’Arcidiocesi di Torino. Secondo la leggenda un ceco di Briançon, dopo aver sognato la Vergine si recò a Torino per ritrovare la sacra immagine e quando ci riuscì riacquistò la vista il giorno 20 giugno 1104.

Il Santuario della Madonna della Consolata (la Conslà in piemontese), o secondo la denominazione ufficiale, Chiesa di Santa Maria della Consolazione, è una basilica cattolica ubicata a ridosso della via omonima ed è uno dei luoghi di culto più antichi di Torino. Dedicato a Maria, invocata con il titolo di “Consolatrice” è considerata il più importante santuario della città e dell’Arcidiocesi di Torino, oltre che un vero capolavoro del barocco piemontese. Alla sua costruzione si dedicarono grandi nomi dell’architettura, quali Guarino Guarini, Filippo Juvarra e Carlo Ceppi. Il santuario fu anche abituale luogo di preghiera di numerosi santi piemontesi. Ha la dignità di Basilica minore.

Il pronao tetrastilo del portale reca la scritta latina CONSOLATRIX AFFLICTORUM ovvero “consolatrice degli afflitti”. Sarebbe quindi più corretto chiamare la chiesa “Santuario della Consolatrice”, tuttavia, è da sempre indicata come Consolata, quasi fosse Maria ad esserlo e non Lei la consolatrice.

Il Santuario sorge sui resti di una delle torri angolari della cinta muraria dell’antica Julia Augusta Taurinorum. Qui, nel V secolo il vescovo Massimo fece erigere, probabilmente sui resti di un precedente tempio pagano, una piccola chiesa dedicata a Sant’Andrea con una cappella dedicata alla Vergine, in cui venne posta un’immagine della Madonna. Poco dopo l’anno mille, la chiesa fu sede dei Monaci Novalicensi, reduci della cacciata dalla Valle di Susa da parte dei Saraceni.

IL MIRACOLO

La grande devozione che lega la città a questo santuario ha origine da un quadro raffigurante la Madonna, di cui se ne conserva tuttora una copia postuma all’interno dell’attuale cripta del santuario. La storia narra che l’icona, durante i vari rimaneggiamenti della chiesa andò perduta

Un cieco, il cui nome corrisponderebbe a Giovanni Ravacchio, proveniente da Briançon, giunse a Torino in pellegrinaggio sostenendo di aver ricevuto in sogno dalla Madonna precise indicazioni riguardo al recupero di quest’immagine sacra. Quando, dopo alcune insistenze presso le autorità vescovili, fu ritrovata, pare che l’uomo recuperasse la vistaera il 20 giugno 1104. A seguito di questo evento miracoloso, la chiesa di Sant’Andrea venne restaurata, elevata al grado di basilica e l’icona collocata solennemente al suo interno. L’episodio non è suffragato da documenti ufficiali, tuttavia, esiste una lapide all’interno della chiesa, datata 1595, che pare confermare l’accaduto, in quanto riprodurrebbe il testo di una pergamena ufficiale del 1104.

Dai Benedettini che effettuarono un ulteriore ampliamento passò ai Cistercensi rimanendovi per oltre due secoli. I lavori di riedificazione terminati nel 1703, riconsegnarono la basilica ai fedeli che ne fecero il fulcro della fede e della religiosità torinese durante i duri giorni dell’assedio franco-spagnolo. La città si raccomandò alla Consolata per la propria salvezza e come ex voto vennero posti, nei punti di maggiore importanza della città, una serie di piloncini recanti l’effigie della Vergine e la data memoranda: 1706.

La sua posizione geografica sfavorevole, in quanto a ridosso delle mura di cinta della città, rese il santuario vulnerabile ai pesanti bombardamenti dell’assedio di Torino del 1706 ma, malgrado le cannonate, rimase in gran parte intatto: un proiettile che colpì la base della cupola si può notare ancora oggi da via della Consolata. Sulla parete laterale esterna è possibile infatti vedere la lapide commemorativa recante la scritta «Proiettile Assedio Giugno 1704». A seguito del funesto evento il Consiglio Decurionale della città elesse “Maria Consolatrice” co-patrona, insieme a San Giovanni Battista, del capoluogo piemontese.

Il decreto napoleonico del 1802 impose la soppressione degli ordini religiosi e i monaci dell’Ordine Cisterciense furono costretti ad abbandonare il santuario che, per un breve periodo, venne trasformato in casermaNel 1815 il santuario ritornò ad essere luogo sacro e la reggenza fu affidata agli Oblati di Maria Vergine, su volere dell’arcivescovo Luigi Fransoni. Nel 1835, a seguito dell’imperversare di un’epidemia del colera, l’amministrazione cittadina fece erigere la colonna sul piazzale adiacente via della Consolata.

La campana maggiore è la più grande del Piemonte insieme a quella della basilica di San Gaudenzio a Novara ed è una delle più grandi campane d’Italia.

Nel XIX secolo Secondo Pia, celebre per essere stato il primo a fotografare la Santa Sindone evidenziandone le proprietà di negativo fotografico, venne incaricato di fotografare l’antico ritratto della Vergine, al fine di riprodurne copie per diffonderla. Durante le delicate operazioni di smontaggio della cornice, emerse una scritta alla base del dipinto, identificandolo come ritraente Santa Maria de Popolo de Urbe, riconducendo quindi l’opera ad una riproduzione dell’artista Antoniazzo Romano e portata in seguito a Torino dal cardinale Della Rovere. Nonostante non si tratti dunque dell’originale icona presente nell’antica chiesa di Sant’Andrea, quella attuale è stata e continua ad essere oggetto di venerazione. A testimoniarlo sono i moltissimi ex-voto donati dai fedeli, visibili nella navata laterale destra.


Esempio dell’ex voto nella Consolata

I santi che Torino ha avuto nei secoli sono sempre stati particolarmente legati a questo santuario. Tra essi, San Giuseppe Cafasso, che è sepolto all’interno del santuario, San Giovanni Bosco e San Leonardo Murialdo che vi si recavano frequentemente; inoltre il Beato Giuseppe Allamano, fondatore dell’Istituto Missioni Consolata, ne fu rettore dal 1880 al 1926.


San Giuseppe Cafasso

La festa della Madonna della Consolata è celebrata il 20 giugno di ogni anno. Tale data è scelta in ricordo del miracolo del cieco di Briançon. Notevole, nel giorno della festa, è la processione per le vie cittadine.

VIDEO PELLEGRINAGGIO:

Fonti: 

Sito Ufficiale: http://www.laconsolata.org/.

http://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_della_Consolata

https://biscobreak.altervista.org/2013/06/madonna-della-consolata/.

https://www.piemontesacro.it/chiese_torino/consolata.htm

http://www.santiebeati.it/dettaglio/91938

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