Devozione alla Santa Vergine
L’Apparizione
Il 19 settembre 1846, circa alle tre del pomeriggio, su una montagna vicina al villaggio di La Salette-Fallavaux, due ragazzi, una pastorella di quindici anni di nome Mélanie Calvat e un giovane pastore di undici anni di nome Maximin Giraud, stanno pascolando le mucche.
Secondo il loro racconto l’apparizione si compone di tre momenti. Nel primo momento appare in una luce risplendente una bella Signora, vestita in una foggia straniera. La Signora sta seduta su una roccia, in lacrime, con la testa fra le mani. Questo sarebbe avvenuto nel luogo chiamato Ravin de la Sezia.
In un secondo momento la Signora si alza e, parlando ai due ragazzi sia in francese che in patois, avrebbe loro affidato un messaggio diretto all’intera umanità e quindi da diffondere universalmente. Dopo essersi lamentata per le empietà e i peccati degli uomini, che comportano l’eterno allontanamento da Dio e quindi l’inferno se avessero perseverato nel male, la Signora annuncia la Divina Misericordia per chi si converte.
Successivamente comunica a ciascuno dei due fanciulli un segreto, prima di scomparire nel cielo, al di sopra del Mont-sous-les-Baisses (terzo momento dell’apparizione).
La notizia dell’apparizione
I due ragazzi raccontarono l’accaduto prima ai loro padroni, i pastori Baptiste Pra e Pierre Selme. Maximin Giraud fu interrogato dal sindaco del paese Pierre Peytard il 21 settembre 1846. I due pastori, impressionati dall’evento, raccontarono il fatto al parroco Louis Perrin, che ne parlò nella sua predica e informò a sua volta l’arciprete di Corps, Pierre Mélin. Fu Pierre Mélin ad informare per la prima volta il vescovo di Grenoble Philibert de Bruillard il 4 ottobre.
La notizia dell’apparizione si diffuse rapidamente. Jean-Maximin Giraud, il padre di Maximin, che non era affatto credente, si convertì l’8 novembre. Il primo pellegrinaggio ebbe luogo il 24 novembre, guidato dai due bambini veggenti. Il 31 maggio 1847 al pellegrinaggio in cui è piantata la croce sulla montagna partecipano 5.000 fedeli.
Nell’ottobre del 1846 i due veggenti sono interrogati dal sacerdote diocesano Mathieu Cat. Nel febbraio dell’anno successivo sono nuovamente interrogati da François Lagier, un sacerdote che conosceva perfettamente il patois locale. Il 16 aprile 1847 vengono ancora interrogati da un giudice di pace di Grenoble, Fréderic-Joseph Long. In questa data si registra la prima guarigione miracolosa a suor Claire Peirron, ad Avignone. I bambini vengono interrogati ancora da un sacerdote, Pierre Lambert il 29 maggio. Il 22 luglio Clément Villecourt, allora vescovo di La Rochelle, compie un pellegrinaggio personale a La Salette e interroga Maximin e Mélanie. Il 15 agosto un’altra guarigione miracolosa è dichiarata da Mélanie Gamon, a Corps.
Il 19 settembre 1847, primo anniversario dell’apparizione, ha luogo un pellegrinaggio di 50.000 fedeli.
Il messaggio
Si riporta di seguito un estratto del messaggio che la Vergine avrebbe comunicato ai due pastorelli:
“Se il popolo non si sottomette, sarò costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio, esso è così forte e così pesante che non posso più sostenerlo […] da quanto tempo soffro per voi! Poiché ho ricevuto la missione di pregare continuamente mio Figlio, voglio che non vi abbandoni, ma voi non ci fate caso. Per quanto pregherete e farete, mai potrete compensare la pena che mi sono presa per voi […]
“Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo e voi non lo volete riconoscere”: è questo che appesantisce tanto il braccio di mio Figlio […] se il raccolto si guasta è colpa vostra. Ve lo mostrai l’anno scorso con le patate, ma voi non l’avete considerato. Anzi, quando ne trovavate di guaste, bestemmiavate il nome di mio Figlio. Continueranno a marcire e quest’anno, a Natale, non ce ne saranno più. Sopraggiungerà una grande carestia. Prima di essa, i bambini al di sotto dei sette anni saranno colpiti da tremito e morranno…Se questa gente si convertirà, allora, le pietre e le rocce si muteranno in mucchi di grano e le patate nasceranno da sole nei campi.
Quindi confidenzialmente e maternamente la Vergine dice ai suoi amici:
“Dite la vostra preghiera, figli Miei’?”
“Non molto Signora” – rispondono
“Ah, figli Miei, bisogna dirla e bene, sera e mattino. Quando non avete tempo, dite almeno un Padre Nostro o un’Ave Maria. Quando potrete far meglio, ditene di più.
A messa, d’estate, vanno solo alcune donne più anziane. Gli altri lavorano di domenica, tutta l’estate.
D’inverno, quando non sanno che fare, vanno a messa ma per burlarsi della religione. In quaresima vanno alla macelleria come cani. Avete mai visto del grano guasto, figli Miei?”
“No, Signora!” – rispondono i ragazzi.
Ora la Signora si rivolge a Massimino:
“Ma tu, figlio Mio, devi averlo visto una volta con tuo padre nel campo del Coin. Il padrone del campo disse a tuo padre di andare a vedere il suo grano guasto. Vi andaste tutti e due, prendeste in mano due o tre spighe, le stropicciaste e tutto cadde in polvere. Al ritorno, quando eravate a mezz’ora da Corps, tuo padre ti diede un pezzo di pane dicendoti: “prendi, figlio mio, mangia ancora del pane quest’anno perché non so chi ne mangerà l’anno prossimo, se il grano continua in questo modo”
“Ho, si Signora, ora ricordo. Prima non me lo ricordavo più”.
Il colloquio con la Vergine ha termine con un accorato appello:
“Ebbene, figli Miei, lo farete conoscere a tutto il popolo. Andiamo, figli Miei, fatelo conoscere a tutto il popolo”.
Detto ciò si eleva da terra e, lentamente si solleva verso il Collet. Qui è raggiunta dagli sguardi attoniti di Massimino e Melania che vedono la Sua figura dileguarsi e confondersi con la luce di cui è avvolta, quindi scompare anche la luce.
I Tre Momenti dell’Apparizione di La Salette
Osservano padre Livio Fanzaga e Saverio Gaeta:
“Queste profezie si sono di fatto concretizzate. In particolare, in quel tempo giunse in Francia dal Nord America la fino ad allora sconosciuta epidemia crittogamica, che effettivamente fu un flagello per le vigne; e anche la mortalità infantile afflisse il circondario di La Salette. Così gli uomini poterono rendersi conto di quanto il proprio comportamento nei riguardi di Dio e delle cose divine fosse direttamente collegato con gli sviluppi delle cose terrene.”
I segreti
La Madonna avrebbe rivelato a ciascuno dei due fanciulli un segreto diverso. Questi li scrissero a papa Pio IX il 2 luglio 1851; il segreto che sarebbe stato rivelato a Mélanie fu reso pubblico solo nel 1879.
Nota Bene: Dalla consegna del manoscritto originale nelle mani di Pio IX, nel 1851, ad oggi, circolano versioni differenti del “segreto”. Alcune versioni hanno sfumature velatamente antisemite, altre tessono lodi con un’enfasi sospetta verso il pontefice che ha avuto modo di detenere il manoscritto. Vi sono insomma, diversi studiosi che avanzano dubbi sull’autenticità delle versioni in circolazione, o quanto meno sospettano tagli o aggiunte a scopi di censura o strumentalizzazione politico-sociale del messaggio originale. Solo l’esposizione al pubblico del testo originale olografo, convalidato da esperti super partes, potrebbe finalmente dirimere la questione e spegnere le polemiche che accompagnano il contenuto di questa presunta rivelazione.
LE DUE MANOSCRITTO ORIGINALE DEI SEGRETI COMPLETI DI LA SALETTE MANDATO A B. PIO IX:
https://profezie3m.altervista.org/ptm_lasal.htm
Indagini e approvazione
Il 7 luglio 1847 il vescovo di Grenoble chiese ai canonici Pierre-Joseph Rousselot e André Berthier (ora servo di Dio), entrambi professori al seminario maggiore di Grenoble, di condurre un’indagine dettagliata sull’apparizione, e redigere una relazione completa. Questa relazione fu conclusa il 15 ottobre 1847. Nel novembre del 1847 il vescovo sottopose la relazione ad una commissione di investigazione di sedici esperti, sotto la guida del vescovo diocesano.
I membri della commissione erano tutti sacerdoti diocesani. Essi erano i vicari generali canonici Clair-Melchior Périer e André Berthier, i canonici Pierre Joseph Rousselot, Jacques Bouvier, J.-F. Desmoulins, J. Henry, J.-C. Michon, P. Petit, J. Revol e Pierre Chambon, i parroci Jean-Baptiste Gerin, arciprete della cattedrale di Grenoble, Jean-Pierre Cartellier, arciprete di san Giuseppe, H. Genevey, arciprete di san Luigi, J.-H. de Lemps, parroco di sant’Andrea e Jean-Jules Keisser, parroco di san Lorenzo e il rettore del seminario maggiore Jacques-Philippe Orcel.
Si tennero otto sessioni in totale, tutte fra novembre e dicembre del 1847. In due di queste furono presenti Mélanie e Maximin, che furono lungamente interrogati. Nella votazione finale dodici dei sedici membri sostenevano l’autenticità dell’apparizione. Tre di questi dodici, André Berthier, H. Genevey e J.-H. de Lemps avevano dubbi sulla verità di alcuni elementi dell’apparizione. Un membro, Jean-Pierre Cartellier, espresse la certezza che l’apparizione fosse un falso. Quando la commissione ebbe terminato i propri lavori, approvò la relazione. Il vescovo attese a dare l’approvazione ufficiale, perché il cardinale Bonald, arcivescovo di Lione di cui la diocesi di Grenoble era suffraganea, sosteneva Cartellier. La relazione fu pubblicata da Pierre Joseph Rousselot il 26 giugno 1848 [4] e inviata a papa Pio IX nell’agosto del 1848. Le risultanze della relazione furono approvate dalla Santa Sede.
Un incontro fra Maximin Giraud e Giovanni Maria Vianney, il santo curato d’Ars, ebbe luogo il 19 settembre 1850. Dopo un periodo di dubbiosità dovuto ad un piccolo incidente avvenuto durante l’incontro, anche il santo divenne un tenace difensore dell’apparizione fino alla fine della sua vita. Comunque, la resistenza all’interno della gerarchia della Chiesa cattolica francese, che cercava un accordo con le autorità, non scomparve completamente. Il cardinale Bonald non credeva che l’apparizione fosse autentica e sospettava un inganno. Il Cardinale richiese ai bambini di rivelargli i segreti, millantando di avere un mandato speciale dal Papa.
I bambini acconsentirono alla sua richiesta. Il 2 e il 6 luglio 1851 entrambi scrissero un resoconto dell’apparizione e i segreti che la Vergine Maria aveva loro comunicati. Mélanie, che scrisse il suo testo al convento delle sorelle della Provvidenza di Corenc, scrisse solo una versione abbreviata del segreto e insistette perché entrambi i testi fossero inviati direttamente al Papa. Con questo incarico due rappresentanti, i canonici Pierre Joseph Roussilot e Jean-Baptiste Gérin, furono inviati a Roma. Il testo di questi due segreti furono consegnati a papa Pio IX il 18 luglio 1851.
Il Segretario di Stato, cardinal Lambruschini confermò ufficialmente la comunicazione dei documenti il giorno seguente. Il suo assistente mons. Frattini fece lo stesso. Questi documenti sono stati pubblicati solo molto recentemente, scoperti nell’Archivio Segreto Vaticano da Michel Corteville, M.S. Lo stesso giorno 19 luglio 1851, il quinto anniversario dell’apparizione, l’apparizione fu ufficialmente approvata in un lettera pastorale dal vescovo diocesano con il titolo di “Nostra Signora della Salette” (Notre Dame de la Salette). Così scrisse il vescovo:
[L’apparizione] ha in sé tutte le caratteristiche della verità e […] i fedeli sono giustificati a credere al di là di ogni dubbio e con certezza. … (art. 1) … Quindi, al fine di tributare la nostra più sentita gratitudine a Dio e alla gloriosa Vergine Maria, autorizziamo la devozione a Nostra Signora della Salette. Consentiamo che il clero predichi questo grande evento e che ne tragga conseguenze pratiche e morali. … (art. 3) … Proibiamo espressamente ai fedeli e al clero della nostra diocesi di parlare o scrivere contro quello che proclamiamo oggi e che quindi merita il rispetto di tutti. … (art. 5)
Questa lettera fu successivamente pubblicata, in traduzione, dall’Osservatore Romano il 4 giugno 1852.
Significato teologico
Secondo la dottrina cattolica questo fenomeno appartiene alla categoria delle rivelazioni private. Padre Livio Fanzaga, parlando delle apparizioni de La Salette, ha scritto tra l’altro:
“Le lacrime della Madonna a La Salette mi viene spontaneo paragonarle in qualche modo al sudore di sangue di Cristo nel Getsemani. Gesù è morto per i nostri peccati – e quindi ci ha esplicitato il suo infinito amore –, però tale amore non è compreso, non è accolto, viene persino rifiutato… Perciò le lacrime della Madonna stanno a indicare la nostra non corrispondenza alla grazia, cioè il rifiuto che opponiamo alla misericordia di Dio. Sono lacrime di dolore che ella versa su di noi, sui suoi figli che vivono nel peccato, perché Maria non può forzare alla conversione, ma può soltanto esprimere l’amarezza per il rifiuto del dono dell’amore.”
Il santuario
Il santuario è situato vicino al luogo dell’apparizione a circa 1.800 metri di altitudine e a 14 km dal paese più vicino. La Basilica di Nostra Signora della Salette fu cominciata nel 1852, terminata nel 1865 e dichiarata basilica minore nel 1879. Si tratta di una chiesa ampia, piuttosto austera, affiancata da due torri massicce. All’interno, la navata della basilica è delimitata da due file di colonne bizantine che sostengono un soffitto a volta. Un mosaico raffigurante il Cristo domina l’abside. Il transetto ha tre medaglioni che rappresentano i tre momenti dell’apparizione, il pianto, il messaggio e la partenza. La basilica comprende anche un piccolo museo sulla storia di La Salette.
Fuori dalla basilica, i pellegrini possono incamminarsi su un sentiero che conduce al luogo dell’apparizione. Statue di bronzo poste nel 1864 raffigurano i tre momenti dell’apparizione.
Sul luogo dell’apparizione negli anni dal 1861 al 1879 fu costruito un santuario per accogliere i pellegrini che si recavano a pregare sul luogo dell’apparizione.
La Croce
Il crocifisso La Salette è quello indossato dalla Vergine Maria (pendente da una catena attorno al collo) secondo il racconto di Maximin e Mélanie. Alla croce sono aggiunti, a metà dei bracci laterali, un martello, delle tenaglie e ai piedi della croce vi è un teschio con i femori incrociati.
Il martello simboleggia il peccatore che inchioda Gesù alla croce per i suoi peccati e le tenaglie simboleggiano i cristiani che tentano di rimuovere i chiodi della croce mediante la vita di santità e di fedeltà al Signore. Il teschio con i femori incrociati rappresenta la morte, che è inevitabile per gli uomini, per ricordarsi dell’urgenza della salvezza.
PREGHIERA alla Madonna de La Salette
O nostra Signora di La Salette, vera Madre addolorata, ricordati delle lacrime che hai versato per me sul Calvario; ricordati anche della cura che hai sempre avuto per me nel sottrarmi alla giustizia di Dio e guarda se, dopo aver fatto tanto per questo tuo figlio, puoi abbandonarlo. Rianimato da tale consolante pensiero, mi prostro ai tuoi piedi, nonostante le mie infedeltà e ingratitudini. Non respingere la mia preghiera, o Vergine riconciliatrice, ma convertimi e fammi la grazia di amare Gesù sopra ogni cosa, e anche di consolare Te con una santa vita, affinché io possa un giorno contemplarti in Cielo. Così sia.
Nostra Signora di La Salette, riconciliatrice dei peccatori, ottienimi la grazia di santificare le feste e la domenica, giorno del Signore, come Egli chiede ai suoi figli. Intercedi inoltre, Madre addolorata, affinché sia estirpato dalla nostra Patria il grave peccato della bestemmia. Nostra Signora di La Salette, prega per me che ricorro a Te. Amen.
VIDEO PELLEGRINAGGIO:
FONTI:
https://biscobreak.altervista.org/2013/09/madonna-de-la-salette/.
http://www.mariadinazareth.it/apparizione%20la%20salette.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Nostra_Signora_di_La_Salette
https://it.cathopedia.org/wiki/Nostra_Signora_de_La_Salette
https://profezie3m.altervista.org/ptm_lasal.htm
https://it.aleteia.org/2017/09/20/vero-significato-delle-terribili-....
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